
Le comunità energetiche rinnovabili rappresentano una delle più grandi opportunità per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni che desiderano ridurre i costi energetici e contribuire alla transizione ecologica.
In questo articolo spieghiamo come funzionano, chi può farne parte e quali vantaggi economici e ambientali offrono a chi sceglie di aderire.
Cosa sono le comunità energetiche rinnovabili
Una comunità energetica rinnovabile (CER) è un’associazione di persone fisiche, imprese, enti locali o cooperative che collaborano per produrre, condividere e consumare energia da fonti rinnovabili, come il sole o il vento.
L’obiettivo è ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e mantenere l’energia prodotta all’interno del territorio, promuovendo l’autoconsumo collettivo.
Ogni membro della comunità può essere un produttore (ad esempio chi ha un impianto fotovoltaico sul tetto) oppure un consumatore, che beneficia dell’energia condivisa. Tutti insieme contribuiscono a una rete di energia sostenibile e locale, premiata con incentivi economici dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici).
Come funzionano le comunità energetiche rinnovabili in Italia
Il funzionamento delle comunità energetiche rinnovabili si basa sulla produzione distribuita di energia, cioè sulla generazione di elettricità da diversi impianti fotovoltaici o eolici situati all’interno di un’area definita.
L’energia prodotta viene immessa in rete e condivisa tra i membri della comunità secondo criteri stabiliti.
Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) riconosce incentivi economici ai membri per l’energia condivisa, premiando l’autoconsumo e la riduzione degli sprechi.
Grazie al nuovo Decreto Comunità Energetiche 2024, il meccanismo è stato reso più semplice e accessibile anche ai piccoli comuni e ai condomini.
Chi può partecipare a una comunità energetica rinnovabile
Possono aderire:
| Categoria | Descrizione |
|---|---|
| Privati cittadini | Possono installare un piccolo impianto fotovoltaico e condividere l’energia prodotta. |
| Comuni e enti locali | Possono costituire o partecipare a una comunità per ridurre le spese energetiche pubbliche. |
| Piccole e medie imprese | Possono generare energia per i propri consumi e contribuire alla rete condivisa. |
| Associazioni e cooperative | Gestiscono spesso le CER in forma organizzata e con finalità sociali. |
Vantaggi economici delle comunità energetiche rinnovabili
I vantaggi economici delle comunità energetiche rinnovabili sono molteplici:
- Riduzione della bolletta elettrica fino al 25-40%, grazie all’autoconsumo diretto dell’energia prodotta.
- Incentivi GSE: riconoscimento economico per ogni kWh condiviso, che può arrivare a 110 €/MWh.
- Risparmio sui costi di rete, poiché parte dell’energia non viene trasportata su lunghe distanze.
- Aumento del valore degli immobili grazie alla presenza di impianti fotovoltaici moderni e condivisi.
Inoltre, i profitti derivanti dall’energia venduta o condivisa possono essere reinvestiti nella comunità per progetti di efficienza energetica, scuole o strutture pubbliche.
Benefici ambientali e sociali
Le comunità energetiche rinnovabili favoriscono la sostenibilità e la coesione territoriale.
Producono energia a emissioni zero, riducendo la CO₂ e l’impatto ambientale legato ai combustibili fossili.
Sul piano sociale, promuovono una nuova forma di cooperazione tra cittadini, in cui la transizione ecologica diventa anche un’occasione di sviluppo locale.
Molte comunità investono parte dei guadagni in iniziative sociali, come aiuti alle famiglie in difficoltà o la realizzazione di infrastrutture pubbliche.
Incentivi e normativa sulle comunità energetiche rinnovabili
Il Decreto CER 2024, pubblicato dal Ministero dell’Ambiente, definisce i nuovi incentivi e le regole operative.
Gli incentivi vengono erogati dal GSE per un periodo di 20 anni e sono cumulabili con altri bonus, come il Conto Termico o i finanziamenti PNRR destinati ai comuni sotto i 5.000 abitanti.
Le principali misure includono:
| Tipologia incentivo | Descrizione | Durata |
|---|---|---|
| Tariffa premio per energia condivisa | Circa 110 €/MWh, riconosciuta dal GSE | 20 anni |
| Contributo in conto capitale | Fino al 40% dell’investimento iniziale per i comuni minori | una tantum |
| Detrazioni fiscali | 50% sull’installazione degli impianti fotovoltaici | una tantum |
Come creare una comunità energetica rinnovabile
Per costituire una comunità energetica rinnovabile servono alcuni passaggi chiave:
- Analisi tecnica e territoriale per verificare la compatibilità degli impianti.
- Scelta della forma giuridica (cooperativa, associazione, consorzio).
- Individuazione dell’area di condivisione energetica, definita dal GSE.
- Installazione o utilizzo di impianti esistenti, connessi alla rete.
- Registrazione della comunità presso il GSE e stipula dei contratti di condivisione.
Le piattaforme digitali oggi facilitano la gestione dei flussi energetici e la ripartizione dei benefici tra i membri.
Esempi di comunità energetiche rinnovabili in Italia
In Italia stanno nascendo numerose iniziative virtuose:
- CER di Magliano Alpi (CN): prima comunità energetica in Italia, con oltre 40 famiglie aderenti e 60 kW installati.
- CER di Napoli Est: energia condivisa tra imprese artigiane e scuole pubbliche.
- CER del Trentino: esempio di cooperazione montana con impianti fotovoltaici e mini-idroelettrici.
Queste esperienze mostrano come le comunità energetiche possano rendere autonomi interi quartieri e creare valore condiviso.
Perché conviene entrare in una comunità energetica rinnovabile
Entrare in una comunità energetica rinnovabile oggi conviene perché:
- Riduce la dipendenza energetica nazionale;
- Garantisce un risparmio concreto sulle bollette;
- Aiuta a combattere la povertà energetica;
- Promuove un futuro sostenibile per le prossime generazioni.
Inoltre, le CER rappresentano uno strumento fondamentale per raggiungere gli obiettivi del Green Deal Europeo e del PNIEC 2030.
Conclusioni
Le comunità energetiche rinnovabili sono il futuro dell’energia in Italia.
Grazie alle nuove normative e agli incentivi economici, oggi è possibile partecipare attivamente alla transizione energetica, condividendo i benefici economici e ambientali.
Sia che tu sia un privato, un’impresa o un ente locale, entrare in una comunità energetica può rappresentare una scelta strategica, etica e vantaggiosa.



